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SARA AMORETTI racconta...

Intervista al Capitano della Rari Nantes Imperia femminile

  L’agire con dignità, il non piegarsi, il non chiedere come un favore ciò che ci spetta di dirittocapitan Sara Amoretti interrompe la lettura di ‘Gomorra’, il best-seller che occupa i pochi momenti liberi. Non è difficile appiccicarle addosso la frase citata dal libro. Già, perché dopo 15 anni in giallorosso, con uno Scudetto e una Coppa Len vinti,  Amoretti ha preso i gradi di Capitano. E non parliamo di una veterana a fine carriera ma di una 21enne che ha cambiato i suoi piani sportivi, in quei pochi giorni di fine settembre scorso.

Prepararsi ad una stagione da protagonista in A1 e ritrovarsi in Serie B. Sono stati momenti difficili per tutti:” Le offerte non sono mancate: subito mi hanno cercato Milano e Messina. Poi squadre di città affascinanti come Bologna e Nizza. Ma la rinuncia della società è arrivata tardi e non mi sono sentita di prendere una decisione così difficile in una settimana.
Si parla di ‘Sliding Doors’, tutte le volte che il destino ci pone davanti ad un bivio, ad una scelta. E per quanto difficile sia la decisione da prendere, porta una lezione con sé:” E’ stata una prova con me stessa. Ho voluto capire quanto amassi questo sport, se volessi davvero giocare ancora. La risposta è arrivata scontata dopo pochi giorni di allenamenti.

Sempre sorridente ma ‘a bagno… prende fuoco ’. In acqua non ha mai paura di affrontare le avversarie, mettendo questo fuoco su ogni pallone che capita in vasca. Caratteristica da vero Capitano:” Ancora – dice Sara – non mi sento tale. Prima di tutto, spero di essere un esempio per le mie compagne: allenandomi con serietà ed impegno ogni giorno. E’ anche per loro se sono rimasta ad Imperia: abbiamo un bellissimo rapporto e la poca differenza di età aiuta parecchio. Molte ascoltano i miei consigli e ciò è davvero gratificante.

Metodo e determinazione, in piscina come nella vita e all’università. E’ importante, per ogni atleta, non perdere mai di vista i propri obiettivi per il futuro, al di fuori della carriera sportiva :” Tra le motivazioni che mi hanno spinto a restare c’è anche l’università. Ho quasi finito il mio percorso di studi e una stagione lontana da Imperia avrebbe rallentato tutto.
Sarebbe stato difficilissimo lasciare il posto in cui è diventata grande e per lei è diventata una seconda casa. Una passione che, per Sara, è diventata quasi uno stile di vita: “ Ho cominciato a nuotare alla Cascione a 7 anni. Successivamente passai agli Aquagol di Nicola Rosso; Capanna mi notò e mi invitò a giocare nelle Giovanili della pallanuoto. Allora c’erano davvero pochissime  ragazze e spesso capitava che mi allenassi con i maschi.

Capitan Amoretti è cresciuta: campionati di categoria, collegiali, il salto in Prima Squadra, l’amicizia con la Ralat (dalla quale aveva ereditato la calotta numero 2), le vittorie e adesso una nuova sfida: “ Il Campionato di Serie B viaggia a ritmi più bassi. Fortunatamente, Merci è una campionessa che sa dove correggerci ed essere allenata da lei è un onore perché abbiamo sempre qualcosa da imparare. Obiettivi? Beh, nel mio Luglio perfetto mi vedo con il Libretto Universitario riempito per intero e la promozione in A2 appena conquistata.

Il Capitano torna subito coi piedi per terra: “Un passo alla volta: domenica torniamo alla Cascione. Riprendiamo il discorso interrotto a giugno: torniamo a vincere davanti ai nostri tifosi!